Pennoni con pesto di basilico e limone

Il pesto di basilico e limone fa molto estate e oggi è, ehm, il 24 ottobre, ma questa “ottobrata” sembra dura a finire. Oggi c’era un cielo azzurrissimo e cristallino e una brezza al confine tra la primavera e un “piccolo freddo” allo stato embrionale, una specie di rugiada lontana, in divenire. Vi confesso che il freddo mi rende felice e “tonica” e, non appena posso sfoggiare sciarpe e foulard, il mio cuore saltella come un bambino nel paese dei balocchi. Sarà che sono nata sul finire di novembre, sarà che il mio segno zodiacale, il Sagittario, è come la scintilla di fuoco nel camino, la brace che spande calore a fuoco ormai spento. Mi piace questa immagine: il calore che rimane. La persistenza. Mi piace l’idea delle cose che resistono in un mondo liquido e volatile. E’ un po’ il senso del mio esistere, questo r-esistere alitando sulla brace, in modo che la temperatura del cuore rimanga costante, calda, accogliente. Ho trascorso ore infinite nella camera di mia figlia, per il suo cambio armadio: un delirio! Così, ormai stanca e a tarda ora, ho pensato che il pesto fosse la soluzione migliore. Mi scuso con i genovesi, ma uso sempre questa battuta: se avessi usato il MORTAIO, sarei MORTA-IO. Per cui, viva la praticità, e vai col frullatore! Uso il frullatore, ma il pesto comprato MAI, almeno di questo bisogna darmi atto. Provai una volta a comprare un vasetto di pesto al supermercato e, niente, piuttosto non lo mangio! Non sa di pesto né di basilico. Comunque dicevo, stasera ho voluto fare al volo un pesto rivisitato e mi è venuta questa illuminazione: il limone! L’ho fatto così:

Ingredienti per 4/5 persone

120 grammi di basilico fresco

100 grammi di mandorle

2 cucchiai di pecorino grattugiato

2 cucchiai di parmigiano grattugiato

olio quanto basta

qualche granello di sale grosso

latte di cocco (poi vi spiego)

1 spicchio d’aglio

scorza di un limone non trattato

Ultimamente uso le mandorle al posto dei pinoli, costano meno e fanno benissimo! Le mandorle però sono un po’ più dure e più secche rispetto ai pinoli per cui tendono a seccare il composto. Per questo motivo, per non mettere una quantità industriale d’olio, ho preso l’abitudine di usare un pochino di latte vegetale per agevolare il frullare. Di solito uso latte di mandorle senza zuccheri aggiunti, ma l’avevo finito e il convento passava latte di cocco, così ho usato quello e devo dire che ci stava proprio bene- anche perché basilico, aglio, pecorino e limone dominavano ovviamente con la loro “altezza” di sapori. Molto banalmente ho frullato insieme tutti gli ingredienti, ho cotto e scolato la pasta, ho usato un goccio di acqua di cottura per amalgamare bene, ho spolverato ogni piatto con scorza di limone ed ecco che la cena in un attimo è stata servita!

ps: per me sempre pasta senza glutine. Oggi di grano saraceno, ma non era bella come i pennoni da fotografare.