W la piadina

Chi vive in Emilia Romagna spesso associa la piadina a un momento di festa. E di sosta. Magari in un chioschetto in riva al mare, tipo quelli che si trovano lungo la salita che porta a Gabicce Monte e che domina la spiaggia dall’alto. Quanti tramonti rosati e arancioni, rossori di pesca e spremute d’arancia, mi sono “bevuta” con gli occhi da lassù addentando meravigliose piadine. Già, quanti! Il mio essere bambina passa attraverso questi ricordi e quel profumo inconfondibile di pane bruciacchiato. La piadina fa allegria, ha a che fare con l’amicizia. E’ un “pane” che attraversa tutte le stagioni, mette d’accordo gli animi, le tasche e il palato. Se poi ti viene servita al volo col simpatico accento romagnolo…ecco che tutto ha una marcia in più. La piadina sa di sabato sera. Ma soprattutto di domenica sera. La sera degli avanzi, della stanchezza, del “non so cosa cucinare”, “il frigo è vuoto” e compagnia bella. E’ un’ottima sposa la piadina, si accompagna con tutto e tutto valorizza senza battere ciglio: affettati, formaggi stagionati o freschi spalmabili, verdure grigliate e verdure crude, salse e, dulcis in fundo: Nutella. La vera piadina romagnola si fa con lo strutto, ma io non disdegno anche la versione light con olio extravergine di oliva. Le cene che piacciono a me sono così: “che ne dite se faccio le piadine?” Le cene che piacciono a me, prima del lunedì, sono un carnevale di piattini colorati: il formaggio della contadina di Monte San Pietro, la salsiccia sarda, la rughetta, i peperoni grigliati, i funghi freschi trifolati, la barba del Negus o barba di frate. E le piadine fatte all’ultimo con farina di kamut o farina di grani antichi. Oggi ho usato la farina di grani antichi del Molino Ferri di Sasso Marconi (Bo). Le farine di grani antiche sono meno raffinate, più digeribili, con più alte proprietà nutrizionali e meno glutine.

Per 8 piadine medie:

450 gr di farina di kamut o di grani antichi

3 cucchiai di olio extravergine di oliva

sale q.b.

220 ml di acqua tiepida, ma vale sempre la regola di “sentire” con le mani e aggiungere o acqua o farina.

Impastare. Dividere in palline. Stenderle col mattarello su un tagliere ben infarinato. Cuocerle su una padella antiaderente rompendo le eventuali bolle d’aria con la forchetta. Farcire a piacere.cena piadinacena piadina 2