Pizzoccheri della Valtellina “a modo mio”

pizzoccheriDopo giorni di primavera azzurra e di afa quasi estiva oggi, verso sera, è arrivato un bubbolio. E uno sconquasso di acqua e vento. Gli alberi piegati, il tonfo sordo degli oggetti sbattuti. Ma tu sei nella tana e ti godi quel vento, da dentro. Sei nella tana e ti godi la maestosità di Madre Natura. E’ inutile, lei è la regina incontrastata e, ogni tanto, si ricorda di schiarirsi la voce e di farsi sentire. Amo questo clima da tana. Amo l’odore della pioggia e il turbinio della tempesta. C’è energia lì, energia che mi dà quiete. Questo clima fresco e questo cielo gravido d’acqua che fa sbattere le persiane invogliano a un tempo lento in cucina. Invitano alla sosta, al raccoglimento. E allora questa sera ho preparato i pizzoccheri, tipico piatto Valtellinese a base di grano saraceno. Sembrano delle tagliatelle spezzettate, scure, ruvide e sode al tatto. Fettucce di stoffa semplice e umile con cui le nonne fanno miracoli.
Non avevo in casa la verza, così ho usato le mie adorate cimette di rapa e, senza volere, ho unito Sondrio a Bari.

Pizzoccheri della Valtellina “a modo mio”

Per due persone

250 gr. di Pizzoccheri
2 patate piccole
1 scalogno
due mazzi di cimette di rapa
6 fettine sottili di scamorza affumicata
parmigiano grattugiato q.b.
olio
sale

Pelare le patate e tagliarle a dadini. Metterle a cuocere in acqua fredda nella pentola che servirà per i pizzoccheri. Quando l’acqua bolle, salare, buttare i pizzoccheri e portare a cottura, 12-15 min circa. Pulire e tagliare le cime di rapa. Cuocerle con un pochino d’acqua, salare e far saltare con lo scalogno tritato, olio e sale. A cottura ultimata, scolare e versare nella padella con le cime di rapa. Aggiungere la scamorza, il parmigiano, olio o una noce di burro a piacere e, se vi va, un pizzico di peperoncino.