La ciambella bolognese

ciambella bologneseOra la casa è avvolta da un profumo magico. Un profumo rotondo in cui le emozioni e i ricordi si cullano e trovano riposo. Mollica dolce e limone, un odore biscottato che fa sparire il rumore del mondo. Ci sono oggetti poi che raccontano di viaggi, di gioventù, di spazi allargati, di sogni in soffitta. Queste due tazze ad esempio. Tazze che ci chiamano “Cécile et Line”, i nostri nomi in francese. Acquisto che risale al 1996 nella città dell’amore: Parigi. Tazze che hanno quasi 20 anni come il nostro amore. Erano gli ultimi giorni di dicembre del 1996. 20 anni io e 22 lui. La ferita del mio intervento si stava rimarginando e con essa le paure. Era la città più fredda d’Europa quell’anno. La città delle bombe nei cassonetti e dell’allerta. Ma chissenefrega: noi avevamo noi e la vita davanti. Non avevamo ancora una casa nostra, ma ovunque andassimo compravamo piccole cosine immaginandole per la nostra casa ideale. Eravamo come formiche che fanno scorta di pane per l’inverno. È stato bellissimo trovarsi a scartare tutti quei pacchettini, sorridere di momenti e aneddoti e sistemare gli acquisti nella tanto sospirata e sofferta “maison”. Ricordo che il 31 dicembre festeggiammo il capodanno in un ristorante che si chiamava “la mamma”. Un ristorante italiano chiccosissimo. Non ne potevamo più di finte pizze, di soupes, di crêpes. Non desideravamo ostriche e champagne, ma pasta tirata al mattarello. Ricordo le file interminabili ovunque e il vento gelido. Il Louvre e il mio incanto davanti alla Gioconda. L’attesa di un taxi battendo i denti. I nostri nasi rossi. Guanti, sciarpe, stivali e cappelli. Questa è la classica ciambella bolognese con lo zucchero semolato sopra. Io ci metto sempre la scorza grattugiata di un limone. Mi piace quel tocco di freschezza e di personalità. Quello sgrassare il burro. Venite a fare merenda da noi? Sarà come essere in un caffé parigino. Un Bologne-Paris senza muoversi dalla sedia. Contaminazioni del cuore. Fragranze dell’anima. Chiavi di un sapere antico. Chiavi che aprono credenze. Quelle che le donne si tramandano, custodi del “segreto”.

Ingredienti:

400 gr. di farina 00, ma sentite la consistenza con le mani
150 gr. di zucchero
100 gr. burro (ammorbidito)
3 uova
1 bustina di lievito per dolci
20 ml di latte
scorza grattugiata di un limone non trattato

Procedimento:

Impastare tutti gli ingredienti sopra un tagliere o dentro a una ciotola capiente e se necessario aggiungere un pochino di latte. L’impasto deve essere manipolabile, né troppo bagnato né troppo secco e “sbricioloso”. In una teglia ricoperta con carta da forno dare all’impasto una forma a esse o a mezza luna. Bagnare la superficie con un po’ di latte e cospargere con lo zucchero semolato. Infornare in forno ventilato già caldo a 180 gradi per circa mezzora.
Ottima a colazione o a merenda intinta nel thé o nel caffelatte o accompagnata da crema pasticcciambella bologneseera.

Una risposta a “La ciambella bolognese”

  1. Ciao, questo è un commento.
    Per cancellare un commento fai il login e visualizza i commenti di un articolo, a questo punto avrai la possibilità di modificarli o cancellarli.

    Per confrontarti con gli altri webmaster di AlterVista, chiedere un consiglio o risolvere un problema vai sul forum.

I commenti sono chiusi.