Crescia o “pizza” umbra al pecorino

Se dico crescia o pizza al pecorino…viene subito in mente la Pasqua con le sue rinascite e i suoi simboli colorati e festosi. Colori pastello o sgargianti come suggerisce la Natura nel suo risbocciare tenace e resiliente. La crescia o pizza al pecorino ha tante varianti e ricette, a seconda del paese, della località, della città, della regione e di tradizioni di famiglia. Solitamente è il tipico antipasto di Pasqua, da servire con salumi misti e, se si vuole, uova sode benedette. Ottima e “comoda” anche per un pic nic o un buffet in piedi e- quando e se avanza- diventa un’ottima merenda per la scuola dei ragazzi perché non è mica detto che la si debba fare solo a Pasqua… Ha un aspetto simpatico e fecondo, panciuto e coreografico. C’è chi la fa altissima e compatta e chi col buco e la superficie “bugnata”- come un nido o una corona. Il nido della nascita e la corona regale dell’Amore di Dio e di suo Figlio, morto per noi sulla croce. La Pasqua è la festa più importante per noi cristiani, anche se troppe volte passa inosservata e diventa solo occasione di gite fuori porta, intingoli, sorprese delle uova di cioccolata e nulla più. Eppure proprio la Pasqua racchiude il Mistero e la Promessa più grande e più bella: quella della VITA ETERNA. E’ la passione dolorosa, il sacrificio d’Amore, ma soprattutto è Resurrezione!  Noi abbiamo festeggiato la nostra Pasqua ieri, Domenica delle Palme, certi che Il Signore chiuderà un occhio per averlo fatto risorgere una settimana prima per una buona causa,. Ieri per questioni di famiglia. Ohana significa famiglia e famiglia significa che nessuno viene abbandonato o dimenticato. Eravamo solo noi 4 ma siamo stati felici così, nella nostra essenza. Come antipasto ovviamente ho fatto la crescia “col buco” che ho riempito con uova sode colorate e che ho accompagnato con salame di due tipi e speck al ginepro. Questa ricetta ci è stata data da amici di Spoleto. Noi la troviamo buonissima e, da bolognesi, non entriamo nelle diatribe sul “come si fa davvero” perché al di là delle tradizioni, esistono anche le rivisitazioni in base al proprio sentire. E la cucina deve essere un linguaggio plastico, mobile e creativo. La ricetta originale degli amici di Spoleto non prevede farcitura, io invece amo aggiungere all’impasto dadini di salsiccia passita e cubetti di scamorza o Asiago.

Ricetta

500 gr di farina

4 uova (rossi e albumi montati a neve con un pizzico di sale)

150 grammi di pecorino e 100 grammi di parmigiano grattugiati insieme

1 bicchiere di latte

1 bicchiere di olio di semi

2 buste di lievito per torte salate

A piacere: aggiungere nell’impasto dadini di scamorza e di salsiccia passita.

In una ciotola capiente unite farina, formaggi grattugiati, lievito e mescolate con una forchetta. Aggiungete poi rossi d’uovo, il latte e l’olio e impastate con le mani. Per ultimi aggiungete gli albumi montati a neve e lavorate ancora. Ungete uno stampo alto per ciambella col buco, disponete l’impasto nello stampo senza livellarlo e infornate in forno statico già caldo a 180 gradi per 40 minuti circa.

Buona Pasqua e buon Appetito!