Le sfrappole bolognesi

Le mitiche e buonissime sfrappole che, a seconda del luogo, si vestono di nomi diversissimi, formati differenti e variazioni sul tema: chiacchiere, crostoli, bugie, cenci, frappe, galani, fiocchetti, maraviglias, grostoi, pampuglie… Tanti nomi e una sola origine che pare risalga all’epoca romana in cui venivano fatti dei dolci a base di uova e farina, poi fritti nel grasso di maiale, chiamati FRICTILIA. Le donne li preparavano per la festa dei Saturnali (il nostro carnevale) in grande quantità così da farli durare fino alla Quaresima, ma le leggende e le tradizioni sono tante.

Queste sono le mie prime sfrappole e sono emozionata tanto sono venute buone, croccanti, friabili e per nulla unte e stucchevoli. Nemmeno a dirlo, il vassoio è stato spazzolato. 🙂

Ingredienti:

250 grammi di farina 00

80 grammi di zucchero a velo (20 per l’impasto e per dare croccantezza, il resto per spolverarle dopo)

1 uovo

15 grammi di Cognac

50 grammi di succo di arancia fresca spremuta e filtrata

10 grammi di burro morbido

Olio di arachidi per friggere, quanto basta

Impastate tutti gli ingredienti in una planetaria/impastatrice o in un mixer. Se il composto vi risulta ancora umido e molliccio, lavoratelo ancora bene con le mani aggiungendo altra farina quanto basta.

Lasciate riposare l’impasto per 30 minuti almeno avvolto nella pellicola trasparente. Dopodiché, infarinate un piano di lavoro o il tagliere e tirate la sfoglia molto sottile col mattarello.

Non è necessaria la perfezione della forma, anzi a me piacciono proprio quelle più buffe e irregolari. Tagliate dei rettangoli con la rotella e fate due taglietti al centro.

Scaldate l’olio di arachidi in una pentola dai bordi alti e quando sarà bollente versate le sfrappole (due o tre alla volta) a seconda della dimensione. Giratele e controllate che non si brucino. Non appena iniziano a gonfiarsi e a colorirsi, scolatele con una ramina e appoggiatele su un vassoio con carta assorbente.

Quando si saranno raffreddate, spostatele in un altro vassoio e sostituite la carta unta e cospargete con  zucchero a velo! Poi gustatele con commozione 🙂

Cecilia Mazzeo, autrice, foodblogger, Mamma Ceci, “tante cose”